Ascesso dentale: quando può diventare pericoloso?
L’ascesso dentale è una delle emergenze odontoiatriche più comuni e, allo stesso tempo, più sottovalutate. Si manifesta come un’infezione localizzata, spesso accompagnata da gonfiore, dolore e fuoriuscita di pus. Anche se a volte può sembrare un disturbo passeggero, l’ascesso è un segnale d’allarme importante: un’infezione attiva che può diventare pericolosa se non viene trattata tempestivamente.
In CARES Odontoiatria, a Uta, affrontiamo ogni giorno casi di ascessi dentali e gengivali, offrendo trattamenti mirati che eliminano l’infezione e proteggono la tua salute generale. Ma cosa succede esattamente quando si forma un ascesso e in quali casi può rappresentare un rischio per la salute?
Cos’è un ascesso dentale e perché si forma
Un ascesso dentale è un accumulo di pus causato da un’infezione, generalmente batterica, che interessa i tessuti del dente o della gengiva. I batteri penetrano nei tessuti profondi attraverso una carie trascurata, una devitalizzazione non perfetta, o una tasca gengivale infetta.
A seconda dell’origine, possiamo distinguere diversi tipi di ascesso:
- Ascesso gengivale o ascesso della gengiva: interessa la gengiva e i tessuti superficiali.
- Ascesso parodontale: colpisce i tessuti di sostegno del dente, tipico nei pazienti con parodontite.
- Ascesso periapicale: origina all’apice della radice, di solito a causa di una infezione dentale trascurata o di una carie profonda.
- Ascesso al dente del giudizio: spesso legato alla difficoltà di pulizia e all’accumulo di batteri intorno a molari parzialmente erotti.
Quando l’organismo tenta di difendersi dai batteri, i globuli bianchi si accumulano nella zona infetta, generando pus e gonfiore. Il risultato è una pressione interna crescente che causa dolore acuto, difficoltà a masticare e, nei casi più gravi, gonfiore alla guancia o al viso.
Sintomi dell’ascesso dentale: come riconoscerlo
I sintomi dell’ascesso dentale variano a seconda della gravità dell’infezione, ma alcuni segnali dovrebbero sempre spingere a rivolgersi subito al dentista:
- Dolore intenso e pulsante, che può irradiarsi a mandibola, orecchio e tempia.
- Gonfiore gengivale o della guancia, talvolta con viso asimmetrico.
- Fuoriuscita di pus dalla gengiva o dal dente (talvolta il paziente ci parla di “ascesso scoppiato”).
- Gusto amaro in bocca o alito cattivo dovuto all’infezione.
- Difficoltà ad aprire la bocca o a deglutire.
- Febbre o linfonodi gonfi nel collo.
Attenzione: in alcuni casi si può avere un ascesso dentale senza dolore, specialmente se il pus trova una via di drenaggio naturale. Ma il fatto che non faccia male non significa che l’infezione sia risolta: al contrario, può progredire in modo silenzioso e minacciare i tessuti circostanti.
Quando l’ascesso ai denti può essere pericoloso
Un ascesso dentale trascurato può trasformarsi in una infezione sistemica: i batteri possono diffondersi nel sangue (batteriemia) e raggiungere altri organi, con conseguenze gravi.
Ecco i casi in cui un ascesso diventa potenzialmente pericoloso:
1. Gonfiore che si estende a guancia, mandibola o collo
L’ascesso dentale con gonfiore alla guancia o alla mandibola indica che l’infezione si sta diffondendo nei tessuti molli. In questa fase il rischio di ascesso mandibolare o fascite (un’infezione che coinvolge più spazi del viso) è alto.
2. Difficoltà a respirare o deglutire
Quando il gonfiore interessa la zona del pavimento della bocca o del collo, l’ascesso può comprimere le vie respiratorie. È una condizione di emergenza medica che richiede intervento immediato.
3. Febbre alta e malessere generale
La febbre superiore a 38°C, accompagnata da debolezza e gonfiore diffuso, è il segnale che l’infezione non è più localizzata.
4. Ascesso che non migliora con l’antibiotico
L’ascesso dentale che non passa con l’antibiotico o peggiora indica che il pus è ancora intrappolato. In questi casi, il dente va trattato (apertura del canale o estrazione) per rimuovere definitivamente l’origine dell’infezione.
5. Ascesso gengivale scoppiato o con fuoriuscita di pus
Quando si verifica la fuoriuscita di pus, è segno che la pressione interna si è ridotta, ma l’infezione è ancora presente. “Bucare l’ascesso gengivale” da soli o con rimedi casalinghi è pericoloso: può peggiorare la diffusione dei batteri.
Cosa fare in caso di ascesso odontogeno
Il primo passo è non aspettare. Gli ascessi non guariscono spontaneamente: l’infezione può peggiorare rapidamente.
Durante la visita odontoiatrica, il dentista valuta l’origine dell’ascesso e stabilisce il trattamento più appropriato, che può includere:
- Drenaggio dell’ascesso per eliminare il pus e ridurre il gonfiore.
- Terapia antibiotica mirata, solo dopo la diagnosi clinica.
- Devitalizzazione del dente se l’infezione è di origine periapicale.
- Estrazione del dente del giudizio o del dente compromesso, se non è più recuperabile.
- Igiene professionale e cura delle tasche gengivali, nel caso di ascesso parodontale.
💡 Consiglio CARES: applicare impacchi freddi sulla guancia può alleviare momentaneamente il dolore, ma non risolve la causa. Evita di assumere antibiotici o antidolorifici senza una prescrizione: possono mascherare i sintomi, ritardando la diagnosi.
Come prevenire l’ascesso dentale
La prevenzione è sempre la strategia migliore. Gli ascessi dentali e le infezioni ai denti derivano spesso da carie non curate, gengiviti o trattamenti interrotti.
Per ridurre il rischio:
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Mantieni una igiene orale accurata, con spazzolino, filo e scovolini.
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Esegui regolari visite di controllo e pulizie professionali.
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Cura tempestivamente carie e infiammazioni gengivali.
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Controlla i denti del giudizio, soprattutto se parzialmente erotti o difficili da pulire.
Da CARES Odontoiatria a Uta, vicino Cagliari, ogni paziente riceve una diagnosi chiara e personalizzata, con la possibilità di effettuare in sede radiografie e TAC 3D per individuare l’origine precisa dell’infezione e intervenire in modo mirato, rapido e indolore.
Ascesso dentale e salute generale
Pochi sanno che un’infezione ai denti può influire sulla salute dell’intero organismo. I batteri che provocano un ascesso dentale cronico possono raggiungere il cuore, i reni o altri organi attraverso il flusso sanguigno. Nei soggetti con sistema immunitario indebolito, il rischio di complicanze come endocarditi o infezioni sistemiche è più alto.
Curare un ascesso non significa solo salvare un dente, ma proteggere la salute complessiva.
FAQ sull’ascesso dentale
1. Quanto dura un ascesso dentale?
Senza trattamento, può durare giorni o settimane, ma tende a peggiorare. Con la terapia adeguata, il dolore e il gonfiore si riducono in 48-72 ore.
2. Posso curare un ascesso dentale a casa?
No. Gli antibiotici o i rimedi casalinghi non eliminano la causa. Serve sempre l’intervento del dentista.
3. Cosa succede se l’ascesso scoppia da solo?
La fuoriuscita di pus allevia temporaneamente il dolore, ma l’infezione resta attiva. È fondamentale rivolgersi subito allo studio dentistico.
4. L’ascesso dentale può tornare?
Sì, se non si elimina la causa (una radice infetta, una carie profonda o una tasca gengivale). Da CARES seguiamo il paziente fino alla completa guarigione.
In sintesi
L’ascesso dentale non è mai da sottovalutare. È una infezione dei denti che, se ignorata, può mettere a rischio la salute del sorriso e dell’intero organismo.
Con diagnosi tempestiva, tecnologie moderne e un approccio indolore, CARES Odontoiatria offre la sicurezza di cure efficaci e durature.






